“I fatti di cronaca ci portano a fare un ragionamento importante, indipendentemente dal partito di appartenenza” queste sono le parole di esordio del Consigliere Moras di fronte alla presentazione di un testo di legge più che mai condiviso e presentato dalla Consigliera Piccin (FI).
“Fare il consigliere Regionale impone di avere uno sguardo attento e critico, ma soprattutto propositivo verso le nuove leggi che possono tutelare quei soggetti che rimangono, purtroppo, più deboli e vittime di un retaggio culturale sbagliato.” Continua il rappresentante del Carroccio.
Questo è l’approccio verso un testo che nei giorni scorsi è passato al vaglio della III Commissione Permanente e che approderà in aula il 26 luglio p.v., e sarà sicuramente il motivo di attacco da forze politiche avverse ad una tutela omnicomprensiva ed unicamente attenta alla definizione di “identità di genere” prosegue “L’abbandono della commissione da parte della minoranza è stato un chiaro segno di ciò che vogliono portare avanti, ovvero una semplice ideologia, senza invece pensare ai benefici che si avrebbero con un estensione della definizione”.
Lo stesso Consigliere, nonché Presidente della Commissione, ha presentato una serie di emendamenti che potessero ampliare il raggio dei tutelabili, fornendo, addirittura una definizione di violenza slegata dal genere.
Un approccio dunque laico, più attento alle vittime che alle critiche.